Il termine ansia, deriva dalla parola latina angere (stringere). Coloro che soffrono di uno dei disturbi legati al suo spettro infatti, vivono nella sensazione di costrizione, di imbarazzo e di incertezza sul futuro, preoccupazioni apparentemente non connesse ad alcuno stimolo specifico, al contrario dalla paura, che presuppone un reale pericolo.
La paura è una reazione ad un pericolo immediato mentre l’ansia ha come obiettivo l’affrontare una preoccupazione sul possibile verificarsi di un evento futuro.
Quindi, l’aspetto di “immediatezza” è tipico della paura, mentre l’ansia si manifesta come un atto di “previsione”. Comunque, sia l’ansia che la paura non siano necessariamente sensazioni “negative”. La paura è fondamentale nella risposta di “attacco o fuga” e permette all’uomo di mobilitare tutte le proprie risorse per affrontare la minaccia o per sfuggirne.
L’ansia, invece, ci aiuta ad individuare minacce future e a premunirci contro di esse, progettando ipotetici scenari nei quali potremmo essere coinvolti e, in quel caso, dovremmo affrontare la situazione temuta. Tuttavia nell’uomo, l’ansia spesso travalica dai suoi aspetti adattivi, cioè utili, ad altri non adattivi, in quanto le reazioni ansiose sono generalizzate a una serie di situazioni ‘neutre’.