Si parla di depressione quando il disturbo dell’umore è pervasivo e influenza significativamente il funzionamento sociale, lavorativo e relazionale del soggetto.
Riconoscere un disturbo depressivo in fase iniziale è importante in quanto, più rapida è la diagnosi, migliore è la prognosi. Molto spesso invece persone convivono con un disturbo depressivo per anni. Per poi arrivare ad uno specialista mediamente dopo due anni dall’esordio del disturbo.
I disturbi depressivi si dividono in 4 tipi:
Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente: è diagnosticabile in minori fino al diciottesimo anno di età. E’ un disturbo caratterizzato dalla persistente irritabilità che comporta scatti di rabbia e aggressività frequenti (almeno tre volte alla settimana). Elemento caratterizzante il disturbo è relativo ai sentimenti di irritabilità che permangono tra una crisi di rabbia e l’altra. Il disturbo da disregolazione dell’umore dirompente necessita, per poter essere diagnosticato, di un esordio compreso tra i 6 anni e i 10 anni di età.
Il disturbo da disregolazione dell’umore dirompente spesso evolve, in adolescenza o nella prima età adulta, in un disturbo d’ansia o in una depressione maggiore. E’ abbastanza frequente riscontrare questo disturbo in bambini che presentano ADHD o disturbi d’ansia nell’età dello sviluppo. Per le sue peculiari caratteristiche il disturbo da disregolazione dell’umore dirompente è oggetto di diagnosi e cura da parte dei servizi di neuropsichiatria infantile.
Depressione Maggiore: detta anche depressione endogena, è una depressione non direttamente collegabile a particolari eventi. I sintomi principali della depressione maggiore riguardato il tono dell’umore, la spinta vitale, i pensieri e la capacità di concentrazione.
Nello specifico la depressione maggiore si caratterizza per questi sintomi:
- umore depresso per la maggior parte della giornata;
- marcato disinteresse o piacere verso le normali attività;
- significativa perdita di peso o alterazioni dell’appetito;
- insonnia o ipersonnia persistente;
- agitazione psicomotoria o rallentamento della motricità;
- sensazione di fatica o di perdita di energie;
- bassa autostima o eccessivi sensi di colpa;
- diminuzione delle capacità di attenzione e concentrazione;
- ricorrenti pensieri di morte, ideazioni suicidarie o tentativi di suicidio.