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Disturbi dell’umore

I disturbi dell’umore sono un’insieme di sindromi nelle quali il paziente vive una grave alterazione del tono dell’umore. Per poter parlare di disturbi dell’umore è necessario che l’alterazione sia duratura nel tempo, che interferisca sulle normali funzioni sociali e lavorative della persona.
I disturbi dell’umore comprendono una serie di patologie tra loro differenti caratterizzate da sintomi specifici. Ciò che le accomuna è l’alterazione patologica dell’umore che crea forte disagio psicologico e problematiche sociali e relazionali.

Disturbi dell’umore

I disturbi dell’umore sono un’insieme di sindromi nelle quali il paziente vive una grave alterazione del tono dell’umore. Per poter parlare di disturbi dell’umore è necessario che l’alterazione sia duratura nel tempo, che interferisca sulle normali funzioni sociali e lavorative della persona.
I disturbi dell’umore comprendono una serie di patologie tra loro differenti caratterizzate da sintomi specifici. Ciò che le accomuna è l’alterazione patologica dell’umore che crea forte disagio psicologico e problematiche sociali e relazionali.

Disturbi dell'umore: Depressione unipolare e disturbi bipolari

Le alterazioni dell’umore sono principalmente:

  • la depressione;
  • le manie come l’eccessiva euforia, logorrea, aumento della velocità del pensiero;
  • l’umore disforico, cioè un misto tra i due precedenti.

Si parla di depressione unipolare per quelle persone che sviluppano solo la tendenza all’alternanza tra tono basso dell’umore e momenti di relativo benessere. Si parla di disturbi bipolari o depressioni bipolari per coloro che alternano momenti di depressione e momenti di mania.

I disturbi depressivi si manifestano nelle donne più che negli uomini in rapporto di 2:1. Questa tendenza scompare con l’avanzare dell’età e in età geriatrica la depressione senile sembra colpire indistintamente uomini e donne. Per quel che riguarda invece il disturbo bipolare non c’è differenza tra sesso maschile e femminile e la probabilità di sviluppare il bipolarismo nell’arco della vita si aggira intorno all’1%.

Disturbi dell'umore

Il DSM 5, il manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali, distingue i disturbi dell’umore in 2 categorie che presentano differenze peculiari:

  • i Disturbi Bipolari.
  • i Disturbi Depressivi

Disturbi dell'umore: I disturbi bipolari

Aspetti

Nei disturbi bipolari si osserva la presenza di episodi maniacali o ipomaniacali alternati da episodi depressivi.

Nella mania o nell’ipomania l’umore si definisce “espanso“, elevato, euforico.

Un paziente che presenta un episodio maniacale può mostrare logorrea, accellerazione del contenuto del pensiero, ridotto bisogno di sonno, attivazione psicomotoria, fino a portare a spese eccessive e comportamenti disinibiti. 

Suddivisione

I disturbi bipolari sono così suddifivisi:

  • Disturbo Bipolare I: caratterizzato da alternanza di episodi maniacali, ipomaniali e depressivi;
  • Disturbo Bipolare II: caratterizzato da alternanza di episodi ipomaniacali e depressivi:
  • Ciclotimia: caratterizzata da alternanza di lievi episodi ipomaniacali e lievi episodi depressivi;
  • Disturbo Bipolare indotto da sostanze: quando l’alterazione del tono dell’umore è attribuibile solamente a farmaci o sostante assunte dal paziente.

Disturbi dell'umore: I disturbi depressivi

Disturbi Depressivi

Si parla di depressione quando il disturbo dell’umore è pervasivo e influenza significativamente il funzionamento sociale, lavorativo e relazionale del soggetto.
Riconoscere un disturbo depressivo in fase iniziale è importante in quanto, più rapida è la diagnosi, migliore è la prognosi. Molto spesso invece persone convivono con un disturbo depressivo per anni. Per poi arrivare ad uno specialista mediamente dopo due anni dall’esordio del disturbo.

I disturbi depressivi si dividono in 4 tipi:
Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente: è diagnosticabile in minori fino al diciottesimo anno di età. E’ un disturbo caratterizzato dalla persistente irritabilità che comporta scatti di rabbia e aggressività frequenti (almeno tre volte alla settimana). Elemento caratterizzante il disturbo è relativo ai sentimenti di irritabilità che permangono tra una crisi di rabbia e l’altra. Il disturbo da disregolazione dell’umore dirompente necessita, per poter essere diagnosticato, di un esordio compreso tra i 6 anni e i 10 anni di età.

Il disturbo da disregolazione dell’umore dirompente spesso evolve, in adolescenza o nella prima età adulta, in un disturbo d’ansia o in una depressione maggiore. E’ abbastanza frequente riscontrare questo disturbo in bambini che presentano ADHD o disturbi d’ansia nell’età dello sviluppo. Per le sue peculiari caratteristiche il disturbo da disregolazione dell’umore dirompente è oggetto di diagnosi e cura da parte dei servizi di neuropsichiatria infantile.

Depressione Maggiore: detta anche depressione endogena, è una depressione non direttamente collegabile a particolari eventi. I sintomi principali della depressione maggiore riguardato il tono dell’umore, la spinta vitale, i pensieri e la capacità di concentrazione.
Nello specifico la depressione maggiore si caratterizza per questi sintomi:

  • umore depresso per la maggior parte della giornata;
  • marcato disinteresse o piacere verso le normali attività;
  • significativa perdita di peso o alterazioni dell’appetito;
  • insonnia o ipersonnia persistente;
  • agitazione psicomotoria o rallentamento della motricità;
  • sensazione di fatica o di perdita di energie;
  • bassa autostima o eccessivi sensi di colpa;
  • diminuzione delle capacità di attenzione e concentrazione;
  • ricorrenti pensieri di morte, ideazioni suicidarie o tentativi di suicidio.

Per poter fare diagnosi di disturbo depressivo maggiore è necessario che siano presentino almeno 5 di questi sintomi per una durata di almeno due settimane.

Disturbo Depressivo Persistente: è caratterizzato da un umore depresso cronico, che si manifesta quasi tutti i giorni, per almeno due anni. Possono verificarsi periodi in cui l’umore è nella norma ma tendenzialmente non durano che qualche giorno o qualche settimana. In genere questo tipo di disturbo è difficile da individuare in quanto i sintomi principali non sono così invalidanti come il disturbo depressivo maggiore. I sintomi del disturbo depressivo persistente sono:

  • scarso o eccessivo appetito;
  •  insonnia o ipersonnia;
  • scarsa energia e senso costante di fatica;
  • bassa autostima;
  • calo della concentrazione e difficoltà a prendere decisioni;
  • sensazione di essere “senza speranza”

Per poter fare diagnosi di una disturbo depressivo persistente è necessaria la presenza di almeno due sintomi sopra elencati per una durata di almeno due anni.

Disturbo Disforico Premestruale: questo disturbo è diagnosticato quando sono presenti, nella maggior parte delle fasi pre mestruali, almeno 5 dei seguenti sintomi:

  • marcata labilità emotiva (profonde oscillazioni del tono dell’umore);
  • irritabilità o rabbia o aumento dei conflitti interpersonali;
  • umore sensibilmente basso, sentimenti di disperazione e pensieri auto-critici;
  • ansia marcata, tensione o sensazione di avere i nervi a fior di pelle;
  • riduzione dell’interesse verso le normali attività;
  • difficoltà di concentrazione;
  • senso di fatica e calo dell’energia;
  • cambiamenti nell’appetito;
  • senso di perdita del controllo della propria vita;
  • sintomi fisici come indolenzimento del seno, dolori articolari o muscolari, senso di gonfiore e aumento di peso.

Si ritiene infine che tale disturbo sia fortemente influenzato dagli ormoni e che questi giochino un fattore importante nella genesi del disturbo.